Maricoltura

L’acquacoltura rappresenta da alcuni decenni un settore in forte espansione per fatturato, numero di imprese e superficie costiera destinata alle concessioni. L’acquacoltura rappresenta l’unica alternativa sostenibile alla pesca, oramai eccessivamente sfruttata, quindi una necessità per il sostentamento della crescente popolazione mondiale.

 

Il prodotto d’acquacoltura immesso nel mercato rappresenta un compromesso fra la qualità e il costo del mangime (ad es. materie prime, formulazione), la performance di crescita del pesce (ad es. incremento ponderale, fattore di conversione del mangime, sopravvivenza), le condizioni climatiche e ambientali nel sito produttivo e il benessere del consumatore e del pesce stesso.

 

Tuttavia, il prezzo del prodotto di acquacoltura è oggi fortemente influenzato dalle quantità immesse nel mercato, più che da parametri oggettivi che definiscono l’effettiva qualità della produzione.


Dal 2006, Porto Conte Ricerche lavora ad un progetto di completa caratterizzazione della crescita, della qualità nutrizionale e del benessere del pesce allevato. A tal fine, mangimi a diversa composizione vengono acquistati o specificatamente formulati e testati sia in gabbie offshore che nel Laboratorio Blue Biotechnology del centro di ricerca, costituito da un sistema di vasche a ricircolo in cui tutti i principali parametri dell’acqua (ad es. salinità, ossigeno, temperatura, flusso, pH) sono continuamente monitorati.

La digeribilità dei mangimi è analizzata utilizzando idonee camere metaboliche, e la composizione del pesce è dettagliata mediante un approccio multidisciplinare e l'utilizzo dei diversi laboratori del centro di ricerca.

Per questo settore industriale, Porto Conte Ricerche esegue studi sulle materie prime e sulla formulazione di mangimi di nuova generazione, basati sull’impiego di farine vegetali di alta qualità, scarti di lavorazione industriale del pesce e specie marine, nonché sull’impiego di farine animali.

Protocolli di chimica preparativa per l’analisi del campione (muscolo, organi e biofluidi) sono ottimizzati per garantire che il risultato analitico rifletta esattamente la composizione del pesce vivo; le analisi di Risonanza Magnetica Nucleare permettono studi molecolari sul profilo lipidico (classi lipidiche, acidi grassi liberi, isomeria posizionale) e dei metaboliti polari, mentre la cromatografia (TLC, GC) offre risultati complementari sulla componente grassa. I lipidi rappresentano una classe di composti di grande importanza nella definizione del profilo sensoriale e nutrizionale del pesce.

Studi proteomici sul fegato e sul siero di sangue permettono di evidenziare proteine differenzialmente espresse in pesci cresciuti in diverse condizioni di allevamento (diversi mangimi o razioni alimentari, affetti da patologie, a diverse temperature), permettendo l’associazione a marker di benessere del pesce stesso.

L’analisi statistica del dato sperimentale, anche mediante l’applicazione di nuovi algoritmi per l’analisi statistica multivariata e la visualizzazione dei pathways metabolici, permettono di discriminare pesci cresciuti in diverse condizioni di allevamento, di identificare i fattori discriminanti (biomarcatori molecolari, caratteristiche morfologiche) associati al tipo di allevamento e di identificare parametri oggettivi di qualità del prodotto commerciale. Le indagini metabolomiche basate sull’NMR rappresentano uno strumento efficace per la definizione dei meccanismi molecolari influenzati dall’allevamento.

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